Fly, dal motore Airbus al vettore spaziale Ariane 5
Raddoppia lo stabilimento e viaggia spedita verso i 200 occupati

Succede di rado, ma ogni tanto succede: Davide batte Golia. È la favola del Leicester, la squadra di football allenata da Claudio Ranieri che il 2 maggio 2016 diventa campione d'Inghilterra, per la prima volta in 132 anni di storia, spiazzando i bookmaker che la quotavano 5.000 a 1.

Ma è anche la storia di Fly, realtà industriale nata nel 2008 a Grigno, estrema periferia est della Valsugana, a pochi chilometri dal Veneto, da una scommessa del Gruppo Forgital e della Provincia autonoma di Trento. Sono le ore 12.30 di martedì 21 giugno 2011, al 49° Salone Internazionale dell'Aeronautica e dello Spazio di Parigi-Le Bourget, quando Richard Harcourt, vicepresidente Rolls Royce, firma con Fly una commessa ventennale da 1,6 miliardi di dollari per la produzione di parti del motore turbogetto che equipaggerà i nuovi Airbus A350. Si tratta del modulo “fan case” in leghe di titanio, 3,2 metri di diametro, per un motore che, simpatica coincidenza, si chiama “Trent XWB”.

Alla fine la piccola azienda trentino-veneta ce l’ha fatta, battendo la concorrenza di altri 34 competitor internazionali, tra cui un colosso cinese appoggiato dal governo di Pechino ed un’azienda americana con 8 mila dipendenti nel solo settore aerospaziale. Da quel giorno Fly prende il volo.

Dal motore Rolls Royce al razzo Ariane 5

Cinque anni dopo, a partire da gennaio 2016, Fly si porta a casa un’altra commessa da incorniciare. Nello stabilimento di Grigno realizzerà in esclusiva per il consorzio ArianeSpace la finitura di alcuni dei pezzi più importanti del vettore spaziale europeo Ariane 5.

Servono però nuovi spazi e così nell’aprile 2016 Provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo e Fly siglano un nuovo accordo, a otto anni dalla prima intesa che aveva visto Trentino Sviluppo entrare nella compagine sociale della new.co creata a Grigno Valsugana da Forgital, gruppo con “testa” a Velo d’Astico (Vicenza), oltre 300 milioni di euro di fatturato e più di 1.000 dipendenti nel mondo.

L’intesa prevede l’acquisto da parte di Trentino Sviluppo, per 7,5 milioni di euro, di un immobile che verrà dato a Fly in locazione. Incrementando potenziale produttivo e fatturato l’azienda raddoppierà l’occupazione, passando da 100 a 200 dipendenti entro il 2020 e darà vita, in Bassa Valsugana, ad una filiera della meccanica e meccatronica applicata all’aerospaziale con un interessante indotto a vantaggio di una serie di piccole e medie aziende locali ed in connessione con l’Università di Trento, la formazione locale ed i centri di ricerca presenti sul territorio.

Con il passo del maratoneta

Chi lavora nel settore aerospaziale lo sa. Nulla è scontato, a poco serve lo scatto bruciante ed effimero dei velocisti se nelle corde non si hanno la resistenza e la tenacia del maratoneta.

Dal 2008 Fly è cresciuta senza fughe in avanti ma in modo esponenziale, passando dai primi storici 18 addetti ad oltre 100 dipendenti nel 2015, triplicando gli spazi occupati: dai 6.000 metri quadrati del primo insediamento agli attuali 17.500 metri quadrati, ai quali si aggiunge ora l’accordo per la realizzazione di un nuovo ampliamento per ulteriori 6.600 metri quadrati.

«Quando abbiamo scelto di accettare questa sfida – osserva Nadir Spezzapria, presidente di Fly - a Grigno c’era solo un prato. La progressione registrata dal 2008 ad oggi è il frutto del grande lavoro svolto sul territorio in questi anni, durante i quali abbiamo apprezzato la grande affinità culturale che ci lega al Trentino ed alla Valsugana in particolare».

Grigno: raddoppiano stabilimento e occupati

Tra il 2016 e il primo semestre del 2018 Fly ha investito nello stabilimento di Grigno 27 milioni di euro – in aggiunta ai 75 milioni di euro spesi precedentemente – per l’ampliamento dell’unità produttiva, l’acquisto di nuovi macchinari ed impianti produttivi, nonché per potenziare l’attività di ricerca e sviluppo, con una ricaduta sul territorio della Valsugana e sul Trentino in generale che, in questi dieci anni, è stimabile in oltre 58 milioni di euro.

E a crescere sono anche i livelli occupazionali, passati dai circa 100 dipendenti di fine 2015 ai 192 di giugno 2018. Si ricercano in particolare tecnici, saldatori specializzati, addetti alle lavorazioni meccaniche di alta precisione, all’assemblaggio e ai controlli qualità, nuovo personale per la selezione del quale l’azienda elaborerà un apposito progetto messo a punto in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro della Provincia di Trento, anche tramite la rete dei servizi territoriali all’impiego, privilegiando l’assunzione di giovani e di lavoratori iscritti nelle liste territoriali di mobilità della Valsugana o comunque di lavoratori del territorio provinciale.

Importanti anche gli effetti relativi al rafforzamento delle partnership per il Polo Meccatronica, che vedranno Fly e Trentino Sviluppo condividere una serie di strategie di carattere promozionale e di attrazione d’aziende rafforzando anche le iniziative di formazione del personale specializzato nel settore della meccanica e della meccatronica, con il coinvolgimento degli istituti superiori della formazione professionale, dell’Università degli Studi di Trento e delle istituzioni trentine della ricerca.

E la storia continua. Perché, in fondo, ci sarà sempre un qualche Davide pronto a sfidare Golia.

Condividi